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al testo di Angelo Nocent
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POLLO ALLO SPIEDO
Scribacchino da quattro soldi, da ingenuo e superficiale, senza leggere attentamente le modalità d'uso, ho osato esporre sulla bancherella le mie ciofeche. Non è perché pensassi di essere un favoloso poeta, degno della più totale considerazione ma per un bisogno come di partorire. Poi si sa, gli stornelli vengono come vengono e perfino le ciambelle non sempre riescono con buco. Inoltre, al mondo ci sono anche quelli che parlano da soli. Dante intelligentemente l'avrebbe messa così: “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa (Inf. III, 51). L'INDIGNATO SPECIALE
L'inatteso commento indignato del Poeta LORENZO TOSCO (7/9/18) che definirei alquanto “tosto”, mi ha reso pensante e fatto venire in mente Giacomo Puccini fischiato alla Scala la sera del 17 febbraio 1904, ma per molto molto meno. Aveva scrupolosamente lavorato all'opera. Ciò nonostante, Madama Butterfly alla prima, cadde clamorosamente.
L'esempio non è certamente calzante: Puccini è un genio, io un dilettante allo sbaraglio. Ma i fischi sono fischi e chi li riceve deve interrogarsi. Al mio esordio sull' ISOLA DEI POETI, la violenta filippica del Poeta :
“Sei un grande maleducato che vuole imporre la sua poetica a tutti.
Non puoi prendere tutti gli spazi, già te lo è stato detto, ma tu continui a imperversare con la tua mania religiosa che non mi appare fede ma solo desiderio di passare AD OGNI COSTO avanti a tutti con prepotenza.
Spero che la REDAZIONE FINALMENTE NON CONSENTA, SULLE BASI DELLE RACCOMANDAZIONI, DI CONTINUARE A FARE IL TUO PORCO COMODO, CHE è ARROGANZA E NON RELIGIOSITA’.
Le tue poesie, fra l’altro, sono noiose per la loro MOMOTEMATICA ripetivilità.”
Da un'altra parte sempre il TOSCO:
”Premesso che ognuno ha diritto di fare quello che gli pare (se confortato dalla Redazione che può permettergli di farlo) e poiché anche io ho lo stesso diritto di dire quello che penso, osservo che questo è un sito di poesia aperto a tutti, e che non è troppo... ortodosso vi si possa pubblicare una dietro l’altra tutte insieme le poesie di una vita, insomma inserire in poche giornate l’intera propria opera omnia. Amichevoli saluti.
Grazie Lorenzo per avermi ricondotto sulla retta via. L'intera mia “opera omnia” verrà diluita omeopaticamente nel tempo. Sempre che non giunga la morte a chiudere i battenti e a dire una volta per tutte un bel “basta!” per buona pace mia, tua e dell'Isola dei Poeti.
NB – Hai ragione quando scrivi che
“Usava un tempo, d'ora alquanto prima
Perciò ti leggo volentieri e mi compiaccio. Continuerò a farlo, anche perché ho ancora molto da imparare e tu sei formidabile nel poetare in rime. E poi suppongo che tu vigorosamente sappia anche declamare. |
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